Octane VS Redshift, scopri quale motore di rendering GPU è più adatto per i tuoi progetti 3D

In ambito professionale di motion design 3D, una delle domande che recentemente mi sono posto è:

Quale motore di rendering è migliore tra Redshift ed Octane?

Durante il mio percorso come motion designer, ho avuto la possibilità di lavorare con entrambi; per questo motivo, ho deciso di scrivere questo articolo, dove andrò ad illustrare il mio personale punto di vista e giudizio su due dei motori di rendering 3D più performanti ed attuali!

MOTION DESIGN 3D PROFESSIONALE:

I nuovi motori di rendering basati sulla GPU (la scheda grafica del computer), hanno notevolmente cambiato il modo di lavorare di 3D artists e motion designers per l’elaborazione di motion design 3D in ambito professionale.

Oltre che a migliorare notevolmente la resa dei rendering, questi softwares di nuova generazione hanno implementato fortemente la velocità di calcolo dell’immagine, rendendo la possibilità di realizzare rendering fotorealistici potenzialmente alla portata di tutti.

Tra i principali vantaggi di questi nuovi sistemi di rendering c’è un accurato e realistico calcolo matematico di luci ed ombre, oltre che una resa realistica delle proprietà fisiche degli shaders o “materiali”, che dir si voglia.

I complessi calcoli matematici, vengono eseguiti dal computer ad una velocità sensibilimente maggiore rispetto ai motori di rendering tradizionali. Il risultato, è un esponenziale aumento della qualità degli output 3D.

Il 3D artist o designer, riesce ad avere un’interazione quasi istantanea con il software, agevolando e migliorando il proprio flusso di lavoro.

INTRODUZIONE AI MOTORI DI RENDERING 3D A NODI:

Redshift, è stato recentemente acquistato da Maxon (la casa sviluppatrice del software 3D, Cinema 4D ) ; Octane, è invece sviluppato e prodotto da Otoy.

Entrambi i motori di rendering, hanno un’interfaccia di lavoro basata su un sistema detto “a nodi” .

Il sistema “a nodi” , permette di modificare in maniera procedurale tutti gli aspetti che compongono un singolo shader.

Ogni interevento non è mai “distruttivo”; esso può essere modificato, eliminato o implementato, connettendo semplicemente un nodo ad un altro.

Così facendo, gli output possono essere perfezionati potenzialmente all’infinito, lasciando all’operatore la possibilità di intervenire senza perdere o dover rifare parte del lavoro precedentemene svolto.

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI REDSHIFT:

Redshift è il motore di rendering di nuova generazione con cui ho lavorato per primo. La sua reattività e velocità di interazione sono sorprendenti!

Redshift, è così reattivo che permette all’operatore di interagire con le luci di scena quasi in tempo reale.

La resa dei materiali è ottima ma, a mio giudizio personale, non completamente foto-realistica ed all’altezza del suo competitor Octane.

Ci tengo a precisare che, sul tema del foto-realismo 3D, si potrebbero scrivere svariati articoli e, se interessato, potrai sicuramente trovare facilmente in rete degli approfondimenti in merito.

Per tornare alle caratteristiche tecniche di Redshift, un punto di forza che ho riscontrato è la sua quasi perfetta integrazione con l’interfaccia di Cinema 4D.

Questa integrazione, permette di organizzare in maniera molto naturale pass di rendering e maschere, molto utili per il compositing e la color correction.

Un’altra caratteristica di questo motore di rendering, è di essere “Biased” ossia che lascia la possibilità di modificare il comportamento fisico di luci e materiali, escludendo oppure isolando, determinate caratteristiche di una luce o di un materiale.

Un esempio pratico: far si che una certa luce non influisca sulle proprietà di riflessione di un determinato shader.

Per quanto riguarda gli aspetti meno positivi, a mio giudizio, i canali di bump e displacement non hanno un effetto soddisfacente al 100% in termini di realismo.

Anche la resa delle luci sugli shaders, risulta in certi contesti ancora un po’ “finta” se paragonata ad Octane.

In merito alle impostazioni di rendering, Redshift è abbastanza tecnico, garantendo però molta flessibilità in termini di qualità dell’immagine in relazione al suo tempo di calcolo.

Attualmente, esiste anche un comando di “auto sampling” che permette di calibrare i settaggi di rendering regolando la qualità dell’immagine tra LOW-MEDIUM-HIGH e VERY HIGH .

Questa opzione, non è però particolarmente performante ed è ancora in fase di miglioramento.

Allo stato attuale, il sampling automatico, anche se efficiente, si conclude in un tempo di rendering dell’immagine spesso superiore rispetto alla gestione manuale dei settaggi.

Il modo “intelligente” che usa Redshift per calcolare l’immagine durante il rendering, permette un notevole vantaggio in termini di tempo.

Il vantaggio è però veramente tangibile, solo quando i parametri di ottimizzazione vengono gestiti in maniera consapevole.

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI OCTANE:

Qualche anno fa, mia esperienza con questo motore di rendering non era stata particolarmente soddisfacente ma nelle ultime releases le cose sono un po’ cambiate ed ecco il mio pensiero in merito:

Octane è un motore di rendering “Unbiased”, il che significa che rispetta al 100% le proprietà fisiche di luci e materiali e NON permette che esse siano alterate; questo garantisce una resa dell’immagine iper-realistica!

Le luci e gli shaders si comportano in maniera impeccabile, fornendo un risultato visivo spettacolare fin da subito.

Particolarmente apprezzato da me è il “Volume” che, se utilizzato propriamente, permette alla scena di ottenere un realismo elevato, riproducendo il pulviscolo e la polvere presenti nell’aria.

Il tutto, senza appesantire particolarmente la scena.

Aggiungo anche che la profondità di campo o “depth of field” di Octane, hanno una resa fotografica molto accurata!

Uno degli svantaggi che ho riscontrato usando Octane, è che risulta un po’ “grezzo”.

A volte si possono riscontrare dei limiti nel suo uso, dovuti proprio al fatto che è un motore di rendering “unbiased”.

Nel mondo della computer grafica, si tende a creare immagini “impossibili” o difficilmente realizzabili nella realtà; questo è proprio uno dei motivi per cui il rendering 3D ha preso sempre più piede rispetto alla fotografia, in ambito di prodotti commerciali.

Usando Octane, si ha invece sempre un piede ben saldo alla realtà!

A volte, ci si trova in situazioni in cui una determinata luce o riflesso non si possono eliminare dalla scena, semplicemente perchè essi sarebbero così nel mondo reale!

Nelle ultime versioni, questa limitazione o vantaggio (dipende dal punto di vista) è stato un po’ smorzato dagli sviluppatori di Otoy, consentendo una certa possbilità di escludere determinate luci dagli oggetti.

Per quanto riguarda i settaggi di rendering, Octane è abbastanza basico: troviamo uno slider per regolare la qualità dell’immagine e pochi altri settings; anche in questo caso si può vedere questo aspetto come un vantaggio oppure uno svantaggio.

In termini di integrazione con Cinema 4D, si ha ancora la sensazione che il motore di rendering sia scollegato dal software 3D.

Abbastanza sovente inoltre, il “buon Ottanio” , va in crash sul più bello!

QUALE MOTORE DI RENDERING 3D E’ PIU’ ADATTO ALLE TUE ESIGENZE:

Redshift è ottimamente integrato in Cinema 4D, è molto flessibile in termini di settaggi di rendering e gestione di pass, maschere ed inclusione/esclusione di luci e riflessi da singoli oggetti o shaders.

La sua velocità di interazione è impressionante ed i tempi di rendering, se gestiti con consapevolezza, sono sbalorditivi in termini di velocità.

In Redshift, i canali di bump e normal, non hanno secondo me un effetto iper-realisticoe e la resa dei materiali e delle luci, non è ancora a mio giudizio perfetta.

Tengo a precisare, che ho visto rendering di qualità fotorealistica realizzati con Redshift!

Come già detto, non è solamente il motore di rendering che permette di realizzare immagini fotorealistiche ma molte altre caratteristiche che non andremo però ad approfondire in questo articolo.

Octane, è un motore di rendering fisico che a volte può creare delle limitazioni in fase di compositing e gestione della scena.

Il risultato è però perfettamente bilanciato dal raggiungimento di una qualità di realismo impressionante!

L’integrazione con Cinema 4D è buona ma non ottimale ed a volte il software può andare in crash, durante le fasi di lavorazioni più intense.

I settaggi di rendering, sono abbastanza basici ma questo può essere considerato anche un vantaggio.

I tempi di elaborazione dell’immagine sono un po’ più lenti se paragonati a Redshift.

Per concludere, credo che sia Redshift che Octane siano due motori di rendering altamente performanti, validi ed adatti in ambito di motion design 3D professionale e non solo.

Consiglierei Octane, per realizzare style frames ad alto impatto visivo, ma anche per render statici ed animati dove non sono previsti molti interventi di post. Prediligerei Redshift, per quanto riguarda progetti di animazione più complessi, per progetti dove è previsto un massiccio uso di compositing o per utenti che amano lavorare in un’area di lavoro strettamente correlata e ben integrata con Cinema 4D.

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